venerdì 1 maggio 2009

MARIA CHIARA FIRINU



Amo questa primavera che mi scalda.
Avevo chiuso tutte le porte per non farla entrare.
Credevo che per me fosse una stagione già passata
ed il suo arrivo
mi è parso stonato ed inopportuno.
Ma non ha ascoltato ragioni
e si è fermata vicino a me.
Ho provato ancora a lasciarla fuori
perché andasse lontano
ma è entrata
ignorando tutte le mie resistenze.
Si è fatta avanti
delicata e decisa,
per raccontarmi parole bianche
delle quali non ricordavo più
né il suono né il canto.
La memoria di un'eco buia e profonda,
ormai lontana,
mi teneva sveglia per impedire ai miei occhi
di cercare un'altra primavera.
Con sé ha portato un temporale
che mi ha dato fremiti di dolore e di paura.
Anche per questo, adesso,
mi resta vicina.
Continuo ad ascoltare
il canto delle sue parole
che si adagiano uniformi, su di me,
per riempire tutti gli spazi vuoti
e regalarmi quiete.
Amo le sue pause,
i suoi silenzi
e i suoi caldi abbracci
dei quali non posso più fare a meno.
Amo la sua morsa gentile
che mi stringe per liberare
la mia anima sgretolata
da antiche ed inutili amarezze.
Amo immaginare il calore più caldo
che mi avvolgerà, forse,... col tempo,...
forse, forse...

1 commento:

  1. Triste...ma dovrei conoscere chi l'ha scritta ed in quale momento....

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