mercoledì 15 aprile 2009

Come ottenere IL SUCCESSO IN ARTE - THE PAINTED WORD

La gente non legge il giornale del mattino, disse una volta Marshall McLuhan, ma vi si immerge come in un tiepido bagno. Hai ragione, Marshall. Immaginate di essere a New York una domenica mattina, il 28 aprile 1975, come me mentre andavo in quello stabilimento fisioterapico regionale, in quelle White Sulphur Springs, in quella Marienbad, in quel Gange, in quel Giordano di milioni di anime che è l’edizione domenicale del “New York Times”. Non appena mi ci fui immerso, galleggiando privo di peso sui tiepidi abissi della rubrica “Arts & Leisure”, sezione 2, pag.19, in uno stato di perfetta sospensione dei sensi, mi accadde di colpo una cosa straordinaria:
Notai qualcosa!
Scorreva su di me un’altra corrente, una specie di torbida broda di mollusco, tiepida e prevedibile come la Corrente del Golfo…una recensione, ecco che cos’era, una recensione scritta dal direttore della sezione arte del “New York Times”, Hilton Kramer, e precisamente la recensione di una mostra di “Sette realisti”, sette pittori, alla Yale University…quand’ecco fui messo all’erta dalle frasi che trascrivo qui di seguito:
“Al realismo non mancano sostenitori. Gli manca piuttosto, e in maniera vistosa, una teoria convincente. Data la natura del nostro commercio intellettuale con le opere d’arte, non possedere una teoria convincente significa essere privi di qualcosa di fondamentale, dei mezzi stessi mediante i quali la nostra esperienza delle singole opere si collega alla comprensione dei valori da esse rappresentati”.

Rilessi il passo. Non diceva “qualcosa di utile” o “che arricchisce” oppure “di grande valore”. No, la parola era fondamentale.
In breve, diciamocelo chiaro, oggi, senza una teoria di supporto, non posso vedere un dipinto.

Durante tutti questi anni, assieme a innumerevoli anime gemelle, avevo percorso le gallerie della Upper Madison e Lower Soho e la Art Gildo Midway della Cinquantasettesima strada, i musei, Modern, Whitney, Guggenheim, Bastard Bauhaus, New Brutalist, Fountainhead Baroque, le più modeste chiese con la facciata a vetrine e i più maestosi templi della Rapina Baronale del Modernismo.
…Per tutti questi anni , ero stato in piedi davanti a mille, duemila… Pollock, De Kooning, Newman, Noland, Rothko, Rauschenberg, Judd, Johns, Olitski, Louis, Still, Franz Kline, Frankenthaler, Kelly e Frank Stella, ora limitandomi a uno sguardo, ora strabuzzando gli occhi per vedere meglio…aspettando che qualcosa si irradiasse dai dipinti appesi a quelle pareti invariabilmente candide…avevo supposto che in arte, se non altro, vedere fosse credere. Quanto ero stato miope!
…L’Arte Moderna è diventata completamente letteraria: i dipinti e le altre opere esistono soltanto per illustrare il testo.

Tratto da:
“Come ottenere il successo in arte” di Tom Wolfe – U. Allemandi & C. Ed.
The Painted Word

3 commenti:

  1. Quindi l'arte moderna sostanzialmente non è altro che quello che un ristretto gruppo di "intellettuali" decidono che essa sia. Escludendo di fatto tutta l'umanità dalla sua comprensione, dove ci sia davvero qualcosa da comprendere, o meglio rinchiudendosi in un ghetto, seppur dorato ed esclusivo , dove se le suonano e se le cantano in solitudine, rapiti da una vorticosa masturbazione intellettual-snob-fancazzista! Mi dia un suo parere maestro...

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  2. Penso che qualsiasi "opera" umana sia espressione di sè oppure di Sè ... Ognuno di noi decide se addentrarsi in oscuri labirinti o camminare alla luce del Sole

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  3. ..fosse così semplice gli inferi sarebbero chiusi per mancanza di materia prima..

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