domenica 15 marzo 2009

Bereshith


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Dalla dottrina cosmogonica della Qabbalah …”si tratta dello sviluppo a partire dal Pensiero fino alla modificazione del Suono (la Voce), dall’impenetrabile al comprensibile.
… Dal Santo inconoscibile – che sia benedetto – etere puro irraggiungibile emana l’Uno …
…il punto è effettivamente il simbolo dell’Unità, è l’origine dell’estensione, la quale esiste solo in virtù del suo irraggiamento, ma non diventa comprensibile se non quando esso stesso si situa nell’estensione, di cui diviene allora il centro … Per servirci di un linguaggio teologico, Dio si fa “centro del mondo” in virtù del suo Verbo …
L’emanazione della Luce, che conferisce all’estensione la sua realtà, (facendo del vuoto qualche cosa e di ciò che non era ciò che è) è una espansione successiva alla concentrazione: sono queste due fasi di inspirazione e di espirazione di cui si parla tanto spesso nella dottrina indù, la seconda delle quali corrisponde alla produzione del mondo manifestato; si noti a questo proposito l’analogia con il movimento del cuore e con la circolazione del sangue …
…il mistero del punto può essere colto nel mistero del “palazzo interiore” …
…il “Punto” è l’Etere reso palpabile (in virtù della “concentrazione”, punto di partenza di ogni differenziazione) nel mistero del palazzo interiore o Santo dei Santi … dal “Punto” nascosto, attraverso le linee emanate nelle sei direzioni dello spazio, scaturisce il Santo Palazzo…

Tratto da “ Il Simbolismo della Croce” di René Guénon – ed. Rusconi


l'Arca e l'Arcobaleno



Vijnanabhairava

“Colui che, ben concentrato, con i sensi assorbiti nell’etere del cuore, è entrato nel mezzo delle coppe del loto, o tu beata, ottiene la felicità suprema”.

Il cuore è qui immaginato come due coppe, di cui l’una fa da coperchio all’altra. Le due coppe sono formate ciascuna da un fiore di loto. Del cuore come di un loto si fa frequentemente menzione nella mistica e nella letteratura dell’India.

Tratto da “VIJNANABHAIRAVA – LA CONOSCENZA DEL TREMENDO” – ed. Adelphi

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